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29 janvier 1987 | Mort de Carlo Cassola

Publié le 29 janvier 2018 par Angèle Paoli

L e 29 janvier 1987 meurt à Montecarlo (région de Lucca) en Toscane, l'écrivain italien Carlo Cassola.

Né le 17 mars 1917 à Rome, Carlo Cassola meurt à l'âge de 69 ans. Carlo Cassola est l'auteur de nombreux récits et romans. Parmi lesquels Fausto e Anna (Einaudi, 1952), La Coupe de bois ( Il taglio del bosco, Fabbri, Milano, 1953), Un cœur aride ( Un cuore arido, Einaudi, 1961), Le Chasseur ( Il cacciatore, Einaudi, 1964), Anna de Volterra ( Paura e tristezza, Einaudi, 1970), ...

Son œuvre la plus connue, La ragazza di Bube (Einaudi, 1960), publiée en français en 1962 (éditions du Seuil) sous le titre La Ragazza, dans une traduction de Philippe Jaccottet, a été récompensée par le prix Strega. Le roman a inspiré à Luigi Comencini le film éponyme ( La Ragazza, 1963). Avec Claudia Cardinale dans le rôle de Mara.

29 janvier 1987 | Mort de Carlo Cassola

Ci-dessous, un extrait de La ragazza di Bube [+ la traduction en français par Philippe Jaccottet]

[Au lendemain de la Libération, Mara tombe amoureuse du partisan Bube, héros de la Résistance]

[ANDIAMO?]

"Andiamo?" disse tendendogli la mano.

"Dove?"

"Al torrente. All'affluente" e si mise a ridere. "A lavarci il musino."

"Oh, si, ne sento proprio il bisogno di darmi una lavata."
Rientrarono a prendere la roba: il sapone, gli spazzolini, il dentifricio: involtarono tutto nell'asciugamano. Bube lo diede a tenere a lei: "Dimenticavo una cosa".

Mara lo vide che si affannava intorno allo zaino. La rivoltella gli scintillò nelle mani; se la mise nella tasca di dietro. E Mara sentì come un malessere dentro... Ma fu un attimo; e mentre scendevano quasi correndo per il viottolo, non c'era che un sentimento in lei, il piacere di trovarsi in campagna, libera di fare quello che voleva, e l'eccitazione di esser sola col fidanzato.

Il torrento era come una strada incassata tra due argini alti, sopra cui cresceva rigogliosa la macchia; che in qualche tratto stendeva i suoi rami nel mezzo, fino quasi a coprire la vista del cielo. Un po' più su c'era una cascatella, e fu lì che si lavarono.

Bube si sbrigò in un minuto e risalì nel campo, perché lei potesse fare il suo comodo.

"Bubino. Non guardi mica, eh? Perché sono nuda."

Era nuda fino alla cintola, infatti: si lavò il petto e le spalle, quindi si tirò su la maglia di cotone e la sottana, e tornò a infilarsi il reggipetto e la camicetta, che aveva appeso a un ramo.
Bube era sdraiato ai piedi di un gigantesco ciliegio al cui tronco era abbarbicata una vite, che arrivata all'altezza dei rami ricadeva all'indietro.

"Bubino, questo ciliegio e questa vite... a che cosa ti fanno pensare?" Egli non capì, e lei : "A me, a due innamorati. Lui è il giovanotto, e lei, la ragazza."

Bube aveva afferrato l'idea:

Carlo Cassola, [ON Y VA ?] La ragazza di Bube, Seconda Parte, capitolo III [Einaudi, Torino, 1960], Mondadori Libri, I edizione Oscar Moderni, maggio 2016, Milano, pp. 78-79.

29 janvier 1987 | Mort de Carlo Cassola

" On y va ?

- Où ça ?

" J'oubliais quelque chose. "

- Lui qui ?

Bube avait compris l'idée :

Bube la regarda, hésitant :

Carlo Cassola, La Ragazza [éditions du Seuil, 1962], Éditions Cambourakis, Collection Letteratura, 2015, pp. 121,122,123. Traduit de l'Italien par Philippe Jaccottet.

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